da Baltazzar | Feb 26, 2013 | Biopolitica, Flatulenze, Post-it, Segni dei tempi
di Leone Grotti da Tempi.it
L’Olanda vuole introdurre una legge che permetta tre o quattro genitori per lo stesso figlio. Deputata: «La genitorialità legale non deve per forza coincidere con quella biologica».
È al vaglio del ministro della Giustizia olandese una legge che consenta a tre o più persone di formare una famiglia ed essere tutti legittimi genitori di un bambino. In un’intervista rilasciata all’agenzia Afp, il membro dei Verdi Liesbeth van Tongeren ha affermato: «Ci sono già tra i 20 e i 25 mila bambini che vivono in famiglie miste. Abbiamo bisogno di allargare il concetto di famiglia, il legame di genitorialità non può più essere puramente biologico. Non si può più dire che un bambino può avere solo due genitori».
PROBLEMI LEGALI. Già a ottobre il Parlamento olandese aveva discusso una legge simile, ma i problemi legali connessi a una modifica del concetto di famiglia avevano fatto desistere il governo. Ecco perché è stata incaricata una commissione di studiare una soluzione, che però non è ancora arrivata.
QUATTRO GENITORI. Un altro quotidiano, il Suddeutsche Zeitung, ha riportato due storie per descrivere quanto descritto dalla parlamentare olandese. Susanne Supheert, 25 anni, ha raccontato che quando ne aveva solo 11 il padre ha dichiarato di essere gay e ha lasciato la moglie per un altro uomo. Lei si è risposata e così Susanne ha avuto tre padri e una madre. Joaquin e Simon, rispettivamente tre e sei anni, si ritrovano con questa famiglia: i loro genitori sono una coppia gay e una coppia lesbica andati a vivere assieme all’università. Le donne hanno partorito con l’inseminazione artificiale, usando lo sperma dei due uomini, anche se non si sa quale dei due è padre di chi. «Non è importante, in fondo – dichiara una delle due donne – Ciò che conta è che tutti e quattro siamo i loro genitori e li amiamo».
GENITORI LEGALI MULTIPLI. Secondo la deputata dei Verdi Van Tongeren, i “genitori legali multipli” aiuterebbero le coppie a districarsi quando c’è il problema di due genitori dello stesso sesso e un donatore di sperma o una maternità surrogata. «La genitorialità legale non deve per forza coincidere con quella biologica». Via libera dunque al poliamore, tutto è permesso.
da Baltazzar | Feb 25, 2013 | Cultura e Società, Segni dei tempi
di Vincenzo Andraous
Ora che i riflettori sono stati spenti e la grancassa mediatica ha smesso di emettere suoni scomposti, forse adesso sarà possibile avere memoria con maggior delicatezza e buon senso di quei giovanissimi che hanno deciso di abbandonare per sempre i banchi di scuola, gli amori, i sogni e le speranze.
Forse sarà possibile consegnare il giusto valore alle parole, quelle che non intendono farsi condizionare dalle altre più altisonanti, scagliate per creare una labirintite artificiale, quelle parole che non chiariscono mai le responsabilità individuali, che non stanno sulle labbra dell’intrattenitore di turno, o sulla battuta pronta di chi vuol rimanere dietro le quinte del dolore, escludendo la possibilità di una via di emergenza che non di rado salva la vita. Qualcuno intende cavarsela additando la scuola un ammasso informe di linee didattiche, spesso contrapposte alle relazioni importanti che fanno crescere. La famiglia un ibrido travestito di buone intenzioni. I giovani una tribù di selvaggi tutti uguali, omologati, disordinati. Sono queste le etichette e i luoghi comuni con cui si liquidano maldestramente le tragedie di una società caduta in disuso, per l’incapacità di comprendere quanto incivile sia disperdere la propria coscienza critica, anche nel caso questa sottoscriva un malcostume diventato trend nazionale. Quanto diseducativo può diventare il tentativo di lenire un dolore lacerante con la divulgazione di verità contraffatte. Chi la scuola l’ha abbandonata a un’età obbligante, sa bene che il rimpianto non è una condizione attenuante. Chi nella famiglia non ha trovato amore che protegge ma una via di fuga virtuale, sa bene come la selva oscura può ingannare al punto da farti soccombere. Chi in gioventù ha bruciato le tappe del tutto e subito, sa bene come è facile perdere la propria dignità e depredarne parte agli altri. Questa è la società che abbiamo in sorte, non era migliore quella precedente, piuttosto siamo cambiati noi, sono cambiate le sensibilità e quindi gli interessi da esibire: nella fisicità che irrompe nella domanda, nella fragilità che traspare alla risposta. Atteggiamento diseducativo a tal punto da indicare le scomparse premature e drammatiche di tanti ragazzi come il risultato di una debolezza inconfessabile. Invece basterebbe pensare alla scuola come a un luogo che insegna dalle retrovie la storia che appartiene a ognuno, incocciandone le anse e gli anfratti, mai delegando ad altri oneri propri, mai caricandosi deleghe che non le competono. Occorre accettarla questa sfida sbraitata dal bullismo contemporaneo, da questi nullatenenti delle relazioni, evitando inutili paragoni con il passato, piuttosto cercando di onorare chi non c’è più con coraggio e coerenza, con la fermezza necessaria a educare al dialogo e all’ascolto.
da Baltazzar | Feb 22, 2013 | Cultura e Società, Segni dei tempi
di Ruvido da http://ilcorsivoquotidiano.net
Avverto che partirò da lontano, l’impatto psicologico potrebbe essere piuttosto forte …ma tant’è.
Sicuramente su Monti nello specifico ha fino ad ora meglio argomentato, in modo concreto e coraggioso, Paolo Barnard, un giornalista scomodo e disallineato che ha avuto l’audacia di affermare motivandolo che “…Monti è un bugiardo criminale…” http://www.youtube.com/watch?v=hnqzhhaRDGE
E’ appunto da Paolo Barnard che voglio partire il quale propone diversi fatti reali seppur riferiti a questioni immateriali. In primis quello della creazione del danaro dal Nulla, che rappresenta senz’altro un aspetto rilevante ma comunemente ignorato dalle Masse. Di fatto il Danaro è di per sé Nulla in quanto gli è stato tolto il corrispondente Valore fisico in oro che lo rappresentava fino agli anni 70, ma sarebbe più preciso dire fino agli anni 30. Diciamo che il Danaro detiene Valore perché la Massa è stata indotta a riconoscerlo e fino ad ora, è semplicemente carta… ma ancora per poco. Questo Valore da diversi decenni è stato creato artificialmente da parametri macroeconomici e da opinabili valutazioni di agenzie di rating.
Quindi niente osterebbe al fatto che il Danaro potrebbe essere prodotto in quantità. Tuttavia è fortemente discutibile, come sostiene Barnard ed altri economisti, che attraverso l’ ipergenerazione di danaro si risolva il problema della povertà o della crisi in generale e questo sarà evidente al termine della esposizione.
Barnard pone poi un altro problema oggettivo: ovvero il fatto che l’Euro NON è una moneta sovrana e che gli Stati d’Europa hanno perso la loro sovranità.
Che la sovranità sia persa è senz’altro un fatto di cui ci si accorgerà meglio nel breve-medio periodo quando il processo di accumulazione del Capitale spingerà ancor di più l’efficienza ai massimi livelli eliminando Province, Regioni ma anche gli Stati stessi. Comunque queste entità astratte rappresentative dei popoli saranno enormemente ridotte nella numerosità dei loro rappresentati e serviranno, in un futuro più o meno breve, semplicemente a salvare un formalismo democratico che si andrà via via, perdendo nel tempo. Questo è già evidente, sempre per chi voglia vedere. In particolare è già sotto gli occhi di tutti che è il Sovrastato (il Mercato) che comanda.
Tutto ciò, dice Barnard e anche questo è un dato oggettivo, è stato architettato con il Trattato di Lisbona attraverso cui, i rappresentanti dei rispettivi Paesi (per l’Italia Prodi e d’Alema), è stato istituito uno strumento equivalente alla Costituzione Europea senza però alcuna consultazione referendaria dei popoli dell’Unione.
Dunque siccome non sarebbe mai stata approvata una Costituzione Europea direttamente dal Popolo, semplicemente gli si è cambiato nome: è uscita dalla porta ma è entrata dalla finestra. Questo che piaccia o no è un fatto gravissimo anche se non immediatamente tangibile perché rappresenta un Golpe Europeo operato dal Gotha finanziario ed il tutto si sta consumando nel silenzio totale: dolorosissimi saranno gli effetti che determinerà questo evento.
Va precisato subito che il primo aspetto (modalità di gestione del Danaro) non è disgiunto dal secondo (Perdita di potere dei popoli) ma ne è la logica conseguenza.
E’ sotto gli occhi beati di tutti che, il Sovrastato (Mercato), dopo:
1- aver eliminato la corrispondenza fisica Oro-Banconota,
2- aver standardizzato la Moneta con una unica Europea: con la successiva dematerializzazione del Danaro.
Si potrebbe religiosamente paragonare il fatto che il Danaro è lo Spirito Santo della situazione in quanto dietro di esso non ci sarà neppure la banconota. In pratica la Banconota come supporto fisico del Danaro, cesserà di esistere.
Chiaramente, una volta dematerializzato il danaro, tutti saranno obbligati a transare attraverso la Banca (già oggi in parte è così) per mezzo di carta di credito e/o comunque di un codice, un numero: l’IBAN.
In breve, si introduce come soggetto determinante per l’esistenza delle persone, la figura della Banca (di cui tutti noi abbiamo gran fiducia…)

Questo fatto sarà inevitabile e porterà al totale controllo, puntuale e selettivo delle Società.
Per questa ragione gli organismi di rappresentanza del popolo saranno via via polverizzati.
Monti, che piaccia o no, ha sostituito gente che per quanto ributtante e spregevole era comunque stata eletta dalla Massa stessa.
Sono 3 i fatti nuovi reali, concreti e sconvolgenti introdotti dalla dittatura del Mercato di cui Monti è l’elegante Sir:
1- eliminazione della rappresentanza popolare in nome del Mercato;
2- eliminazione progressiva del danaro contante;
3- obbligo di avere durante l’esistenza dell’individuo un elemento chiamato Banca: nessun altro potrà gestire il Danaro. Danaro che si badi bene rappresenta anche e soprattutto Riserva di Valore dell’individuo (Risparmi, Scorta di derrate alimentare, acqua, ecc…)
Chiaramente la Massa deve essere opportunamente distratta.
Ella pensa che esista la fantascienza quando invece la Realtà l’ha già abbondantemente superata.
Oggi siamo abbondantemente in grado di controllare le Vite degli individui non solo dal cellulare e carta di credito ma in modo ben più invasivo, puntuale e al tempo stesso anche in modo massivo e globale.
Questa crisi realizzata ad arte e cristallizzata su misura, servirà per mettere in ginocchio la gente: sarà la Massa ad invocare il maggior controllo in nome di maggior giustizia sociale nei confronti del malaffare (evasione fiscale, corruzione, mafie) che, per quanto possa sembrare incredibile, sono state lasciate deliberatamente proliferare ad arte proprio da chi oggi offre la “dolorosa e inevitabile“ soluzione.

osservo poi stupefatto che K. Marx sul Capitale Libro I cita due brani della Bibbia accostandoli, tratti dall’Apocalisse il 17-13 ed il 13-17 che recitano:
“Essi avevano un sol pensiero e davano la loro forza e il loro pensiero alla Bestia. E che nessuno possa comprare o vendere se non chi abbia il carattere, il nome della Bestia o il suo numero”.
La Bestia è ovviamente il Mercato che in definitiva e a ben vedere, siamo noi stessi in qualità di cliente.
Negli anni 30 per effetto della meccanizzazione dell’agricoltura la Merce Uomo era sovrabbondante e milioni furono i disoccupati. Il Capitale non riusciva più a rigenerarsi nello sfruttamento del lavoro.
L’unico settore profittevole rimase il settore bellico che, da una parte assicurava l’eliminazione della Massa ridondante, dall’altra la distruzione che avrebbe dato luogo alla ripresa (ricostruzione).
In effetti se si sentono i discorsi dei professoroni della Ab-bocconi parlano tutti della magica epopea economica che seguì il dopoguerra… come edificante esempio di ripresa economica.
Oggi tutti invocano e portano ad esempio quel periodo… “peccato” che la guerra la dobbiamo ancora vivere e non sono certo le scaramucce delle Borse che possono essere considerate “terza guerra mondiale” ma sono proprio queste scaramucce che invece stanno preparando il terreno al vero scontro.
Nello specifico possiamo osservare che, negli anni 30 prese piede il nazismo di cui i campi di concentramento sono ampia e terribile testimonianza ma nessuno si chiede come fece Adolf Hitler nel bel mezzo della più grande crisi economica mondiale a raccogliere i fondi per raggiungere lo scopo.
Semplicemente furono le Banche del tempo, che prestarono il danaro per quella sciagurata impresa: Gli stessi che oggi troviamo dietro la FED, che stanno pilotando la crisi odierna.
Piacente o nolente si arriverà ancora ad un unico Dominante di Sistema che dominerà il Mondo, historia docet.
Buona fortuna.

da Baltazzar | Feb 22, 2013 | Cultura e Società, Segni dei tempi
Tralasciare lo studio per trascorrere un pomeriggio con gli amici, almeno una volta è capitato a tutti. Ma i tre quindicenni pizzicati qualche tempo fa in provincia di Taranto dalla Guardia di Finanza in una cartoleria che esercita anche attività di raccolta scommesse, erano lì non per acquistare penne e quaderni ma per puntare la “paghetta” settimanale sul risultato di alcune partite di Champions League.
Anzi a dirla tutta, quando i finanzieri sono entrati, i tre scommettitori in erba l’avevano appena persa, ovviamente all’insaputa dei genitori, ai quali avevano raccontato che quelle ore le avrebbero trascorse a casa di un compagno, a studiare e prepararsi per il compito in classe del giorno seguente.È uno della sessantina di casi di violazione delle norme su gioco e minori, individuati nel 2012 dalla Guardia di Finanza. Dopo l’entrata in vigore del cosiddetto decreto Balduzzi (che vieta ai minori di 18 anni l’accesso nelle aree destinate al gioco «con vincita in denaro» interne alle sale bingo, in quelle dove sono installate le videolottery e nei punti di vendita in cui si esercita come attività principale quella di scommesse su eventi sportivi e non), l’azione di controllo si è intensificata: «Dei 61 minori – indicano i dati forniti ad Avvenire dalla Gdf -, 26 sono stati trovati intenti a giocare o a scommettere e altri 35, invece, erano presenti in aree non consentite». Un dato, quello sui baby giocatori, emerso in pochi mesi di applicazione delle nuove norme, che lascia supporre un sommerso più ampio, se alle scommesse “reali” si somma la possibilità di frequentare tramite il pc o lo smartphone i tanti siti di azzardo on line non troppo scrupolosi sull’anagrafe dei giocatori.
Siti web oscurati. D’intesa coi Monopoli di Stato, gli investigatori telematici della Finanza setacciano Internet, alla ricerca di portali con giochi non autorizzati. Quando ne scovano uno, scatta l’oscuramento «con reindirizzamento su una pagina web con l’avvertenza: sito non raggiungibile». Attualmente, «i siti già oggetto di provvedimento di inibizione sono 4.297».
1.555 centri “fantasma”. In tutto, nel 2012 «sono stati effettuati, nel settore del monopolio del gioco e delle scommesse, 9.151 interventi». I finanzieri hanno scoperto 3.164 situazioni irregolari, riscontrato 3.380 violazioni e «verbalizzato 10.117 soggetti», sequestrando «2.683 apparecchi e congegni irregolari» e mettendo i sigilli a «1.555 punti clandestini di raccolta scommesse».
Il gettito legale. Nel 2011, è stato di 79,9 miliardi di euro (più 30,1% rispetto al 2010, quando furono 61,4 miliardi). Le relative entrate erariali sono salite a 8,8 miliardi (8,7 nel 2010). E i 70 miliardi toccati nei primi dieci mesi del 2012 significano un ulteriore più 13%, rispetto al medesimo periodo del 2011 (62 miliardi). Di pari passo, sono aumentati i controlli delle Fiamme gialle, con diversi obiettivi: da un lato «contrastare l’evasione fiscale e tutelare il mercato, affinché gli operatori onesti non subiscano la concorrenza sleale di chi organizza e promuove giochi illegali e abusivi»; dall’altro, «bloccare tentativi di riciclaggio e infiltrazione delle mafie» e «proteggere i consumatori da proposte di gioco insicure e pericolose», tutelando le fasce più deboli, anzitutto i minori. Come i tre ragazzotti tarantini, ai quali una ramanzina forse avrà insegnato a spendere la prossima paghetta in opzioni meno aleatorie, come una t-shirt o una pizza con gli amici.
Vincenzo R. Spagnolo da Avvenire.it
da Baltazzar | Feb 21, 2013 | Biopolitica, Post-it, Segni dei tempi
di Leone Grotti da www.tempi.it
Intervista a Frigide Barjot, “l’addetta stampa di Gesù” che ha organizzato la grande Manif Pour Tous in Francia. «Daremo battaglia al Senato, Hollande deve ascoltare il popolo».
“Addetta stampa di Gesù”. Così si presenta provocatoriamente sui palcoscenici Frigide Barjot. L’umorista cattolica francese non pretende certo di rappresentare la volontà di Dio, ma è la portavoce di «oltre un milione di persone» che hanno sfilato a Parigi il 13 gennaio contro il matrimonio e l’adozione gay nella grande Manif Pour Tous. È lei che ha ideato la manifestazione che è riuscita a mettere insieme cattolici, ebrei, musulmani, socialisti non allineati con le direttive di Francois Hollande e perfino omosessuali. La legge Taubira che legalizza il matrimonio gay è stato approvata dal Parlamento francese il 12 febbraio, ma il 2 aprile arriverà in Senato e Frigide Barjot a tempi.it promette battaglia: «Chi ha detto che passerà al Senato? Non è affatto certo e se succederà torneremo in piazza per chiedere un referendum e saremo anche più di un milione questa volta».
Perché se due persone dello stesso sesso si amano, voi della Manif Pour Tous non volete che si sposino?
Il matrimonio non è un patto d’amore, non è un contratto di unione ma di filiazione. Il matrimonio civile in Francia, come anche quello religioso in quanto riconosciuto dalla Repubblica, prima di tutto e in tutto il mondo organizza il diritto della filiazione, che fa sì che un figlio abbia come genitori le persone che lo hanno concepito. L’apertura del matrimonio francese alle coppie dello stesso sesso farà sì che un figlio nasca da due uomini, la legge stabilirà che un bambino non nasce da un padre e da una madre. E questo non è ammissibile.
Ma se due omosessuali vogliono stare insieme…
Non si tratta di un problema di unione tra gli omosessuali, il problema è che il matrimonio non è un’unione d’amore ma un’unione per la filiazione. C’è una disposizione legale molto importante che si chiama presunzione di paternità e l’adozione piena fa sì che il bambino avrà come genitori i due adottanti. Se sono due persone dello stesso sesso, il bambino non potrà avere come genitori un padre e una madre.
I gruppi Lgbt insistono che una coppia omosessuale può amare un bambino tanto quanto una coppia eterosessuale. Perché siete contrari all’adozione gay?
Ripeto: amare un bambino non vuole dire essere i genitori che hanno concepito il bambino. Amare non è concepire, non è procreare. Questo progetto di legge porterà alla procreazione artificiale attraverso la manipolazione dello sperma, alla fecondazione artificiale e alla maternità surrogata. E introduce una terza persona che interviene nella “fabbricazione” del bambino, come strumento di procreazione, cosa che non è ammissibile dal nostro punto di vista, perché non ci si può vendere per fare dei bambini, vendere il proprio sperma. Se questa legge aprirà alla fecondazione per tutti, anche una donna single potrà andare in cerca dello sperma per restare incinta, così come le vedove e le donne in menopausa. Amare è una cosa, procreare è un’altra. Tutti hanno diritto all’amore ma non tutti i tipi di amore portano alla filiazione.
Se una coppia desidera un figlio ma non può averlo, perché non può ricorrere all’inseminazione artificiale?
Non esiste il diritto al bambino, non bisogna che la legge istituisca una specie di diritto al figlio per cui quando qualcuno lo desidera bisogna aiutarlo con una facilitazione tecnica ed economica. Questa legge avrà conseguenze economiche, ci saranno flussi di denaro che riguardano gli esseri umani. E poi non si possono fabbricare le persone. Ma prendiamo la cosa dal punto di vista del bambino: è inaccettabile che la legge elimini uno dei due punti di origine del bambino, materno o paterno. La legge della signora Taubira sostituisce di fatto la filiazione biologica con una filiazione sociale, cancella la differenza fra uomo e donna, la sessuazione originaria nell’umanità. Cancella il principio stesso dell’umanità, il principio di essere uomo o donna sostituendolo con quello di essere bi, omo, etero, trans, ecc. Non è questa la strutturazione primaria dell’umanità. Questo è sostituzione del sesso col genere, ed è ideologico.
Tutti gli striscioni contro il matrimonio gay sui ponti di Parigi
Solo gli eterosessuali possono sposarsi. Non è discriminatorio?
Non è discriminatorio perché gli eterosessuali possono generare figli senza interventi di terzi e senza negare al figlio una delle sue origini. Ecco perché il matrimonio è riservato agli eterosessuali. Per le coppie omosessuali invece ci sono progetti di legge perfettamente egualitari dal punto di vista patrimoniale, come le unioni civili. Ma non può chiamarsi matrimonio. Matrimonio vuol dire figlio. Matrimonio viene da madre, la madre è colei che porta in grembo il figlio e la donna ha bisogno di un marito perché il figlio abbia un padre: il matrimonio è questo. Il matrimonio è un’entità molto precisa, è l’unione tra un uomo e una donna dalla quale procede un figlio, il quale, è un fatto, non può nascere dall’unione di due uomini.
È soddisfatta dal dibattito in Parlamento sulla legge?
No. Non si è riflettuto a sufficienza sulle conseguenze a cui questa legge porterà, non si è fatto un lavoro per sapere come cambierà la nostra legislazione, la società, l’economia. Non si può pensare a tutto ciò in 110 ore di dibattito, con deputati che non erano in grado di riflettere perché non avevano dormito la notte. Ci voleva un dibattito su questo, ma non c’erano le condizioni per fare questo lavoro. Bisogna discutere prima di votare. Per un tema così importante, inoltre, come definire che cos’è un uomo e che cos’è una donna e che cos’è il matrimonio, il partito socialista non può non lasciare la libertà di coscienza ai suoi deputati.
I socialisti sono stati obbligati a votare sì?
Proprio così. C’è stato qualcuno che ha violato la consegna, almeno quattro deputati di sinistra hanno votato contro, insieme a un deputato della sinistra non socialista. Altri si sono astenuti.
E l’opposizione?
Si diceva che la destra si sarebbe mostrata divisa, ma solo due dei suoi deputati hanno votato a favore della legge. Allora, quello che si diceva, che molti deputati della destra avrebbero votato a favore, che tutti in Francia sono a favore del matrimonio omosessuale, tutto questo non è vero. La maggioranza dei francesi è contro l’adozione gay, dunque contro questa legge.
Sul vostro sito avevate annunciato che il giorno del voto finale in Parlamento vi sareste recati davanti all’Assemblea per fare votare tutti i cittadini sulla legge. Poi però non l’avete fatto, perché?
Perché al governo non piace che sia il popolo a decidere di questa legge, ecco perché. Ci hanno impedito di manifestare senza ragioni valide. Volevamo mettere un’urna sulla strada, avevamo l’autorizzazione. Ci è stata tolta all’ultimo momento, la notte prima. La cosa più grave è che è stato fatto un ricorso al tribunale amministrativo per fare annullare un’altra sentenza urgente che sospendeva il divieto; ma il giudice lo ha confermato. Quindi di fatto oggi in Francia c’è un problema di libertà di manifestazione.
Crede che vogliano zittirvi?
Certo, ma più il governo ci impedisce di parlare e più la gente si alza in piedi e si oppone al progetto di legge. Noi non siamo contro gli omosessuali, ma bisogna riconoscere che il matrimonio riguarda la filiazione. Anche il Consiglio di Stato, nel suo parere consegnato al governo, ha spiegato di avere delle riserve sulle conseguenze a cui porterà il cambiamento delle regole della filiazione, che non è stato sufficientemente studiato.
Quando la legge sarà approvata al Senato, che cosa farete?
Come fa a sapere che passerà al Senato? Non è affatto certo che approvi la legge, perché in Senato il partito socialista non ha la stessa maggioranza, ci sono solo sei voti di differenza fra maggioranza e opposizione. E poiché i senatori hanno capito che c’è un problema nascosto nella legge, ci sarà dibattito. La pressione degli elettori e della maggioranza non è affatto la stessa nelle due camere. Oggi abbiamo portato al CESE una petizione firmata da 700 mila persone, raccolte in sole in tre settimane: abbiamo chiesto al Consiglio di studiare le conseguenze di questa legge per discuterle. Attiveremo tutti i mezzi costituzionali e democratici. E se non basterà, scenderemo in strada il 24 marzo.
Pensate a un referendum?
Certo. Se il presidente della Repubblica lo indice, si può fare. Noi glielo abbiamo chiesto. Abbiamo già portato una manifestazione numerosa in piazza, eravamo più di un milione il 13 gennaio. Possiamo tornare in strada e la prossima volta saremo ancora di più e chiederemo che il presidente della Repubblica Hollande ascolti il popolo francese, che non vuole questa legge.
Credete sia ancora possibile convocare gli Stati generali della famiglia?
Sì, ma per farlo occorre sospendere l’approvazione di questa legge. E aggiungo che sarebbe il modo migliore perché non si accentuino le divisioni fra i cittadini. Questo non è un bel momento in Francia: abbiamo problemi economici, di potere d’acquisto, di mancanza di lavoro, ci sono licenziamenti. Recentemente una persona si è suicidata dopo essere stata licenziata. Ci sono persone davvero disperate per la crisi economica e il governo che cosa fa? Impone loro il cambiamento della struttura della società, della famiglia. Perché? Perché lo vuole un piccolo nocciolo di persone che non ha problemi economici, una comunità di attivisti benestanti.
Come ha fatto a riunire così tante persone e così diverse in una stessa manifestazione?
Ce l’abbiamo fatta perché la società francese è diversa e differenziata al suo interno. Noi la rispecchiavamo. Nessuna legge può dire che un bambino è nato da due uomini o da due donne. La nostra manifestazione è nata dai cittadini che si sono messi insieme contro l’ideologia dominante. Non si può permettere a un uomo o a una donna di fare un figlio in qualunque modo creda. Non si fanno i figli per capriccio.
da Baltazzar | Feb 20, 2013 | Cultura e Società, Segni dei tempi
Siti pedopornografici che si moltiplicano, giovanissimi che hanno un profilo su facebook falsificando la propria identità, rischi dai social network che adescano in misura sempre maggiore i minori. Sono alcune delle preoccupanti realtà che emergono dal Rapporto annuale 2012 di Meter Onlus, che ha messo a punto un Osservatorio mondiale contro la pedofilia. Come risulta dall’indagine dell’Associazione Meter su 770 studenti, emerge che addirittura il 99% dei bambini (9-10 anni) ha un profilo su Facebook, aperto dopo aver falsato età e identità. È uno dei fenomeni fotografati dal Report 2012, che l’associazione fondata da don Fortunato Di Noto ha presentato oggi a Roma, nella sede della Radio Vaticana. Sono oltre 100.000 i siti pedofili e pedopornografici intercettati negli ultimi dieci anni, in diminuzione rispetto al 2011: si è passati da 20.390 a 15.946 nel “web visibile”. Aumenta invece in modo sconcertante e incontrollabile la presenza della produzione, divulgazione e detenzione di materiale pedofilo e di abusi sui bambini: nel “deep web”, sono 56.357 quelli monitorati in un solo anno. E crescono i social network, con 1.274 segnalazioni rispetto alle 1.087 del 2011.
MEGLIO O PEGGIO?
Il calo del numero di siti segnalati nel “web visibile” sembra compatibile con l’ipotesi che un controllo sempre più severo da parte degli organismi preposti cominci a rappresentare una difficoltà seria per coloro i quali intendono fornirsi della rete per lo scambio e la diffusione di materiale pedopornografico e nell’adescamento dei minori. Se da una parte questo risultato è gratificante, dall’altro, osserva Meter Onlus, rappresenta solo una magra consolazione considerato il fatto che il numero delle pagine segnalate rimane comunque molto alto: 15.946 in un solo anno.
IL PEDO «DEEP WEB»
Sconcertante e incontrollabile il “deep web”, con 56.357 siti monitorati e segnalati. Questa parte nascosta del web è diventata il luogo ideale di coloro che delinquono da tutto il mondo. Un mondo nascosto vasto circa 550 volte rispetto al web visibile (i file emersi sono circa 2 miliardi, quelli sommersi 550 miliardi). Una zona franca “free zone” utilizzata dai pedofili e dai pedocriminali in quasi perfetto anonimato e che le Polizie del mondo, ma anche le agenzie educative e di prevenzione faticano a controllare.
RISCHIO SOCIAL NETWORK e «GROOMING»
I social network, al contrario, sembrano aver avuto nel 2012 un coinvolgimento maggiore nell’adescamento (grooming) dei minori. L’aumento degli indirizzi virtuali riferiti a comunità e social network, infatti, è avvenuto nonostante la quantità di siti sospetti.
IL RUOLO DEI PAESI EUROPEI E DELLA RUSSIA
L’osservazione dei domini conferma il ruolo dominante dei Paesi Europei nell’utilizzo della rete per la diffusione di materiale a contenuto pedopornografico e, in particolare, della Russia che con le estensioni .ru e .su copre 571 siti segnalati. L’Asia è rappresentata in primo luogo dal Giappone con il dominio.jp (267 siti), l’Africa in egual misura dalla Libia e dalle Isole Mauritius (rispettivamente 80 e 79), l’America dagli Stati Uniti (67) e l’Oceania dalle Isole Cocos (37). Ancora una volta, l’Italia ricopre un piccolo ruolo all’interno del panorama della criminalità pedofila in rete con 36 siti su 1.560 individuati. I dati 2012 confermano ancora una volta l’importante ruolo dell’Europa nell’alimentazione della rete pedopornografica virtuale. Il vecchio Continente, infatti, domina con il 50,77%.
«SEXTING» E RICATTO
Inquietante il fenomeno del «sexting» sempre in aumento. Nel 2012 sono state individuate 5.640 vittime che, cioè, senza riflettere sulle conseguenze, producono materiale a sfondo sessuale, con il rischio di essere ricattate.
BAMBINI SEMPRE PIÙ PICCOLI CON FALSI PROFILI
Da uno studio effettuato nel mese di novembre 2012, nelle scuole primarie di Avola (SR) su 770 studenti, emerge che il 99% dei bambini (9/10 anni) ha un profilo su Facebook, aperto dopo aver falsato età e identità. È impressionante, osserva l’associazione Meter, come bambini così piccoli abbiano la libertà – senza alcun controllo genitoriale, se non marginale – di utilizzare i social network, che vengono percepiti più come un gioco che non come mezzo di comunicazione.