di José María Simón Castellví*

BARCELLONA, martedì, 5 luglio 2011 (ZENIT.org).- Si sente spesso dire che il progresso della scienza porta nuovi problemi e incertezze morali. Non nego la validità di questa affermazione, ma dovremmo anche concentrarci su quei problemi che si risolvono semplicemente perché la scienza e la tecnica progrediscono. E dichiaro fermamente che è Dio stesso ad accompagnare i loro progressi.

In tempi precedenti ai farmaci contro la tubercolosi si poteva discutere, ad esempio, chiedendosi se tagliare a una persona quasi la metà inferiore del corpo, eliminando i fianchi e tutte e due le gambe nel caso di una grave tubercolosi pelvica, fosse un accanimento terapeutico, ma oggi il dibattito non esiste più grazie ai progressi farmaceutici. Il problema è svanito. E sono convinto che Dio e sua Madre non abbiano trascurato le suppliche di tante generazioni di malati di tubercolosi. Pensiamo che moltissimi miracoli di Lourdes sono guarigioni di persone affette da questa malattia in tempi in cui la medicina poteva fare molto poco al riguardo.

Tutti i colleghi ostetrici cattolici e altri non cattolici che conosco per via del mio incarico nella FIAMC, che ritengo autentici eroi moderni in un mondo al quale piacciono le cose facili, mi dicono che l’aborto provocato per salvare la vita della madre non esiste. Quel dilemma di una volta del “salvare la vita della madre o quella del figlio” semplicemente non esiste. Oggi è possibile salvare la vita di entrambi. Ci sono sicuramente gravidanze e parti difficili o a rischio, ma l’ostetricia moderna non ha mai bisogno di provocare un aborto per salvare una madre. Rispetto a quella antica, i colleghi più anziani mi dicono che a volte c’è stata la tentazione, ma che hanno sempre risolto i casi in modo favorevole alla vita. Ciò che è imperdonabile al giorno d’oggi, soprattutto nelle zone povere dell’Africa, è la mancanza di assistenza sanitaria a molte madri e il deficit endemico di ostetriche e levatrici. Penso che ci venga richiesto qualcosa di più rispetto a quanto stiamo facendo ora per aiutare.

Quanto alla prevenzione dell’Hiv/Aids, oggi una madre che ne è affetta può dare alla luce un bambino perfettamente sano, sempre che la gravidanza e il parto vengano assistiti in modo adeguato. Per quanto riguarda i malati di Aids, penso che presto scompariranno problemi che ora ci angosciano e sono sempre alla ribalta nei mezzi di comunicazione. Forse con l’ingerimento di qualche farmaco con pochi effetti secondari gli sposi potranno continuare ad avere rapporti sessuali in modo sicuro e senza pensare al preservativo. Questo pezzo di plastica è stato criticato perché chiude la relazione alla fertilità, ma potrebbe anche essere criticato per il fatto di essere una barriera all’unione carnale degli sposi.

Oltre ad essere classificato tra i mezzi che rappresentano una barriera, il che è già una prova eloquente di separazione, molti di coloro che lo fabbricano aggiungono lo slogan commerciale “molto sensibile”, il che vuol dire che molti o tutti diminuiscono la sensibilità di quanti lo usano.

Molte persone soffrono e si ammalano. E’ un mistero. Noi medici siamo qui per aiutarle. Fino a un certo punto siamo le dita di Dio, ma Dio non permette tutto. La Medicina – arte, scienza e tecnica – avanza e ci vengono risparmiate molte sofferenze. Non è sorprendente che quasi nello stesso tempo in cui è comparsa la pillola anticoncezionale si sia imparato a conoscere con certezza i ritmi fertili della donna e i metodi naturali di regolamentazione della fertilità? Non è possibile attribuire al caso o alla legge della gravità il potente impulso dello sviluppo. I progressi sono troppo sofisticati per essere casuali.

Esiste anche la morte, che arriva per tutti. Sembra che sia la cosa migliore per l’essere umano attuale: dopo un periodo di vita in questo mondo, l’anima si separa dal corpo in attesa della nuova vita. Anche rispetto alla morte, in quasi tutto il pianeta ci è dato di vivere più tempo grazie ai progressi sociali e scientifici. In fondo, la nostra vita qui non è altro che un esame che dobbiamo superare!

P.S.: Un piccolo esempio della tecnica come risoluzione di problemi morali lo troviamo in uno strumento che, attraverso una piccola carica elettrica, ottiene seme maschile senza necessità di masturbazione. In questo modo si supera la discussione se l’ottenimento di seme per studi sulla fertilità sia o no vera masturbazione.

* José María Simón Castellví è Presidente della Federazione Internazionale di Associazioni Mediche Cattoliche (FIAMC), www.fiamc.org.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]