In un momento difficile per la Chiesa ricorda i tanti esempi positivi

ROMA, mercoledì, 28 aprile 2010 (ZENIT.org).- In un momento in cui sulla stampa e nei mezzi di informazione sembrano dilagare notizie relative solo a sacerdoti che hanno infranto gli impegni che avevano assunto con il loro ministero, un sito web vuole mostrare i tanti esempi di presbiteri valorosi.

Un famoso francescano ungherese, Csaba Böjte, che insieme a un crescente gruppo di volontari si occupa di migliaia di bambini orfani e bambini che vivono per le strade della Romania, ha pubblicato a Pasqua una lettera aperta indirizzata a tutti quelli che nella loro vita erano in contatto con la Chiesa e con i sacerdoti.

“Svegliatevi voi tutti che un tempo siete stati membri di gruppi di catechismo o alunni di istituzioni ecclesiali!”, ha scritto. “Voi conoscete tanti preti, monaci meravigliosi, uomini di coscienza e di vita santa, e allora perché tacete?”.

“Sì – ammette -, bisogna parlare anche di quelli che fanno parte dell’uno per cento che senza scrupoli ha sporcato i bambini che si fidavano di loro, ma bisogna parlare anche degli altri, di quei pastori che si chinavano sopra di noi con incredibile bontà e amore”.

Il religioso riferisce quindi la sua esperienza: “Conosco molti preti, ma nessuno di loro si è avvicinato a me bambino con peccaminoso desiderio. La maggior parte di tutto quello che ha valore in me viene da preti di animo nobile”.

“In sei anni di studi teologici nessuno si è avvicinato a me e ai miei compagni con istinti perversi. I nostri professori preti non hanno mai avuto alcun riconoscimento dal regime comunista per i loro studi, per il loro lavoro generoso, eppure sono rimasti sulla breccia con grande onestà, impegnandosi nel difficile compito istruttivo e educativo”.

“Erano dei veri esempi di vita per me e penso anche per i miei compagni chierici”, dichiara.

Il francescano vuole risvegliare i cristiani perché “il nostro silenzio mette in ombra anche noi stessi, perché gli estranei non vedono altro che la sporcizia, la generalizzano e credono che le istituzioni ecclesiali sono case del peccato e della sporcizia”.

“Noi abbiamo conosciuto, sperimentato la verità e questa conoscienza ci obbliga”, dichiara. Per questo, incoraggia a “svelare la vita dei nostri cari professori preti, educatori monaci”.

“Scriviamo in una lettera, in una relazione tutte quelle cose belle e buone che attraverso loro abbiamo avuto da Dio. Riempiamo la stampa, il circuito internazionale della biografia, dei fatti di persone che si sono date a Dio, persone di cui siamo orgogliosi”.

Il sito internet ilyenazenpapom.com ha preso il via il 7 aprile grazie al lavoro di alcuni volontari. A chiunque è offerta la possibilità di condividere le sue esperienze positive con preti, monaci e pastori senza obbligo di registrazione.

In breve tempo sono arrivate sul sito decine di testimonianze, leggibili anche in inglese (www.thisismypriest.com).

Gli autori del sito chiedono ai visitatori di “accendere una candela in modo simbolico e di pregare per un servo di Dio di cui sanno che compie in silenzio la sua vocazione nella vigna del Signore”.