per i prossimi mesi • Preghiera e riflessione, incontri, pellegrinaggi e sussidi: così la diocesi piemontese si prepara all’Ostensione del 2010
di Marco Bonatti
Tratto da Avvenire del 16 settembre 2009
Un anno «straordinario» quello che si prepara per la Chiesa torinese: l’Ostensione della Sindone, con la visita, già promessa e annunciata, di Benedetto XVI – la data si conoscerà nei prossimi mesi – e, insieme, il forte impegno per l’Anno Sacerdotale proclamato dallo stesso Ratzinger: l’arcivescovo di Torino, il cardinale Severino Poletto, guiderà due pellegrinaggi ad Ars – con preti e seminaristi –, ci saranno cicli di ritiri e incontri di spiritualità lungo l’autunno e l’inverno, e un pellegrinaggio alla Sindone, durante l’Ostensione, per tutti i preti della diocesi. Poletto sarà poi a Roma, con i presbiteri torinesi, nel giugno prossimo per la solenne conclusione dell’Anno Sacerdotale.
Il tema della Sindone fa da «filo rosso» alle proposte pa- storali della diocesi, da adesso fino all’Ostensione. Il motto scelto da Poletto ne spiega bene lo spirito e lo stile: «Passio Christi passio hominis», cioè guardare alla realtà del dolore e della sofferenza, patita dal Cristo come al dolore delle persone intorno a noi, alle infinite «passioni» delle donne e degli uomini di oggi. Una prospettiva tanto più attuale in una realtà, come quella torinese, in cui la crisi continua a mordere duro, e dove le prospettive di rilancio economico sono ancora incerte e lontane.
La tradizionale «due giorni» del clero che si conclude oggi nel salone di Santa Rita ha visto un gran numero di preti e diaconi riuniti con l’arcivescovo Poletto per ascoltare le riflessioni dell’arcivescovo di Chieti-Vasto, Bruno Forte, e del teologo Giacomo Canobbio. Forte, nella relazione di ieri mattina, ha inquadrato il tema della sofferenza collegandosi propriamente alla Sindone. Il paradosso del «Dio che muore» e che soffre, inaccettabile per la razionalità greca come per quella contemporanea, è invece la realtà propria del cristiano credente. La Sindone, in questo contesto teologico, è un segno importante: la testimonianza del Signore che ha sofferto ed è morto, si è fatto «esilio» affinché gli «esiliati», i morti senza redenzione, possano tornare alla patria di Dio.
Il cammino di preparazione all’Ostensione consiste in una serie di incontri di preghiera e riflessione che interessa l’intero territorio della diocesi; una volta al mese Poletto guiderà, nei principali centri del Torinese, un grande incontro di preghiera e riflessione; l’ultimo incontro si terrà nel centro di Torino a marzo 2010, nell’imminenza dell’Ostensione. Gli uffici pastorali, insieme con i Consigli diocesani, hanno preparato un sussidio, distribuito ieri, con una serie di piste e proposte di approfondimento.
L’Ostensione della Sindone, dal 10 aprile al 23 maggio 2010, vuole essere l’occasione per riproporre in grande il tema del mistero della Passione; ed è inoltre, come si è visto nel 1998 e nel 2000, una straordinaria opportunità di accoglienza, scambio, conoscenza con i pellegrini provenienti da ogni parte del mondo.
Sarà un’Ostensione particolarmente ‘austera’: le spese organizzative sono state ridotte all’essenziale sia per i costi della crisi che limitano le risorse disponibili, sia perché si intende sottolineare il carattere di riflessione, preghiera, incontro oltre che conoscenza culturale del territorio. Benedetto XVI, il 1° giugno 2008, all’udienza speciale con i settemila pellegrini torinesi, aveva assicurato la sua presenza: ora si attende di conoscere la data in cui sarà a Torino per venerare la Sindone.