Il viceministro della Salute Fazio: «Per contrastare l’Aids tutti i mezzi sono utili»

ROMA – Negli istituti superiori e nelle università statali di Roma e provincia potranno arrivare i distributori di preservativi, già dal prossimo anno scolastico. Il Consiglio provinciale della capitale, a maggioranza di centrosinistra, ha infatti approvato oggi una mozione che impegna il presidente Nicola Zingaretti ad «aderire alla campagna “Consapevolezza e Libertà”, il programma di sostegno all`insegnamento dell’educazione sessuale negli istituti superiori» promosso da Sinistra e Libertà, Giovani Democratici, associazione Luca Coscioni, Rosa Arcobaleno e Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli. Il progetto prevede appunto, tra l’altro, l’installazione di apparecchi per la vendita di condom. L’iniziativa, spiegano i promotori, sarebbe la prima in Italia del genere. «Credo che l’iniziativa del Consiglio provinciale sia positiva e che si inserisca in un quadro di rafforzamento di un intervento più generale a sostegno delle scuole. Nell’invitare tutti a leggere con attenzione il contenuto della mozione, mi fa piacere che questa iniziativa abbia ricevuto apprezzamento da esponenti di tutte le forze politiche». Lo afferma, in una nota, il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.

FAZIO – Credo che per contrastare l’Aids «tutti i mezzi siano utili». Così il vice ministro alla Salute Ferruccio Fazio ha commentato l’iniziativa. «C’è una ridotta percezione del rischio che potrebbe portare ad una recrudescenza della malattia – aggiunge Fazio in proposito – e che dunque va combattuta con campagne di informazioni e con tutti i mezzi a disposizione, compresi quelli messi in campo dalla Provincia di Roma».
Quella della distribuzione di preservativi nelle scuole «è una iniziativa positiva che va vista nel campo della prevenzione» commenta Cesare Cursi, responsabile sanità del Pdl. «Ci auguriamo – ha aggiunto Cursi, a margine della celebrazione per i sessant’anni della Abbott Italia – che con la stessa sensibilità la Provincia rafforzi i criteri di informazione sui consultori».

STUDENTI E GENITORI – Più critici sulla decisione genitori e studenti, non solo cattolici. «Nonostante Blocco Studentesco non abbia mai fatto battaglie moraliste, questa proposta mi sembra solo una forzatura, uno spot che non risolve nessun tipo di problema. Chi vuole usare preservativi li va a comprare» ha detto uno dei responsabili nazionali del Blocco Studentesco, Davide Di Stefano.
«Comprendendo l’intento del provvedimento, che può essere di aiuto per evitare che molti ragazzi, per l’imbarazzo di andare in farmacia non si muniscono di preservativo, ma mi chiedo quale sia la strategia educativa dietro tutto questo. Così non si risolve il problema, perchè a provvedimenti del genere va a affiancato comunque un approccio educativo» sottolinea invece la rappresentante del movimento degli studenti di Azione Cattolica Saretta Marotta.
«La prima azione che è necessario prevedere affinchè i nostri ragazzi si rapportino al sesso in maniera sicura e consapevole è quella di fornire loro un’educazione alla affettività»  afferma Maria Rita Munizzi del Moige il Movimento italiano genitori. “Installare i distributori di preservativi nelle scuole è un’azione banale e insufficiente”.

Prof. AIUTI – «A scuola non si va per fare sesso, dunque sono contrario all’installazione di distributori all’interno degli istituti. Appena fuori dalle scuole però sono favorevole all’installazione, previa autorizzazione dei presidi, anche se in un contesto di informazioni corretta: perché prendere un preservativo non è come prendere un panino o una coca cola» sostiene invece il professor Fernando Aiuti, immunologo e presidente della commissione Sanità del Comune di Roma.

da Corriere della Sera