Aprirà i battenti il primo marzo all’Aja la prima clinica olandese specializzata in eutanasia. Lo ha reso noto la filiale olandese dell’associazione Right to Die (‘diritto di morire’) che parallelamente lancerà anche un servizio a domicilio.

Sei team mobili, formati ciascuno da un dottore e un infermiere, si recheranno a casa di chi vuole porre fine ai suoi giorni e risponde ai requisiti fissati dalla legge olandese per prestare assistenza. La necessità di interventi a domicilio, spiegano all’associazione, può presentarsi quando i pazienti vengono ostacolati a realizzare la loro legittima volontà, ad esempio da un medico che si rifiuta di prendere seriamente in considerazione la loro richiesta.

La clinica del suicidio assistito sarà pienamente operativa da metà 2012 e l’associazione che la gestirà si aspetta di ricevere circa 1000 richieste di eutanasia ogni anno. Right to Die tiene comunque a sottolineare che le persone non potranno decidere di porre fine ai loro giorni agendo d’impulso. La procedura sarà lunga e meticolosa, così come richiesto dalla legge in vigore dal 2002. In particolare, il personale medico dovrà verificare che la decisione sia stata presa volontariamente dopo essere stata attentamente ponderata. Ma anche che le condizioni del paziente siano senza speranza e insostenibili.

Intanto, dal confinante Belgio dati ufficiali ancora provvisori indicano che i casi di eutanasia nel 2011 hanno fatto segnare un nuovo record toccando quota 1.122. L’incremento rispetto all’anno precedente è stato del 17%. A ricorre all’eutanasia sono soprattutto i fiamminghi, mentre i casi registrati tra i francofoni sono stati solo il 19% del totale.

da Avvenire