Il commento di padre Eric Jacquinet (Pontificio Consiglio per i laici)
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“Un forte invito ai giovani a riscoprire il grande desiderio di Dio, ad aprire il loro cuore a Cristo, in un tempo in cui, specie in Occidente, si assiste all’eclissi di Dio, al tentativo di emarginarlo dalla vita delle persone e della società. È un attestato di fiducia nelle nuove generazioni”. È questo, per padre Eric Jacquinet, responsabile della sezione giovani del Pontificio Consiglio per i laici (Pcl), il cuore del messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale della gioventù di Madrid 2011 (16-21 agosto), diffuso il 3 settembre dalla Sala Stampa della Santa Sede.

Come i santi e i martiri. “È un testo ricco anche di annotazioni autobiografiche che il Papa ripropone per testimoniare che il desiderio di Dio è uguale sempre in ogni tempo e in ogni situazione, anche sotto la dittatura nazista come accadde per lui da giovane” dichiara al SIR padre Jacquinet. “Benedetto XVI esorta i giovani a fare di Dio la sorgente della vita, ad intensificare il loro cammino di fede, perché sono il futuro della Chiesa e della società”. Esortazioni sostenute da immagini bibliche riprese dal tema della Giornata spagnola, “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”. “Il messaggio – spiega il sacerdote – è ricco di immagini bibliche, come l’albero saldamente piantato in terra tramite le radici. Stendere le radici, afferma il Papa, equivale a riporre fiducia in Dio. Altra immagine è la casa costruita sulla roccia. Come l’albero dobbiamo trovare in Cristo la sorgente di vita così la casa va costruita sulla roccia che è la Parola di Dio”. Altro punto centrale del messaggio ai giovani è “l’urgenza dell’annuncio e della testimonianza specie in questo tempo segnato dal pensiero laicista che vuole costruire un paradiso senza Dio. Oggi – afferma padre Jacquinet – c’è la tentazione di costruire una religione ‘simpatica’ senza la Croce di Cristo. Se vogliamo avere la forza di testimoniare dobbiamo come i Santi e i martiri avvicinarci ad essa, che non è negazione della vita ma luogo della vita. La testimonianza è legata alla Chiesa e radicata nella Croce”. È quanto mai necessario, allora, “riscoprire la nostra identità cristiana, basilare anche per l’Europa bisognosa di ritrovare le proprie radici cristiane. Non è solo un discorso politico ma di conversione personale”.

Tempo di conversione. A tale riguardo, sostiene padre Jacquinet, “la Gmg è proposta di tempo e di incontro personale con Dio, non una bella festa episodica, è un cammino di preparazione. Per questo raccomando a tutti di leggere questo messaggio, pubblicato apposta un anno prima, per porsi domande approfondire e preparare Madrid nel modo migliore”. Per padre Jacquinet, questo messaggio vuole essere anche “una dichiarazione di amore del Papa ai giovani, come testimoniano le parole finali del testo – ‘La Chiesa conta su di voi, la vostra presenza rinnova la Chiesa, le dona nuovo slancio’ – è una risposta a chi dubitava della capacità del Papa di parlare loro. Benedetto XVI sa bene il valore delle nuove generazioni nella Chiesa e ribadisce loro il suo attaccamento e la sua fiducia. Un esempio anche per noi adulti che spesso dimentichiamo di essere stati giovani e che ci sono state persone che hanno avuto fiducia in noi. I giovani possono dare molto e la Chiesa ha bisogno di loro”.

© SIR – 3 settembre 2010