In un messaggio all’XI Capitolo generale dei Rogazionisti del Cuore di Gesù

ROMA, giovedì, 8 luglio 2010 (ZENIT.org).- Rinnovare modi e linguaggi  per annunciare  il Vangelo agli uomini di oggi. E’ la consegna lasciata da Benedetto XVI ai padri Rogazionisti del Cuore di Gesù riuniti dal 5 luglio presso il Centro di spiritualità Rogate di Morlupo, nei pressi di Roma, per il loro XI Capitolo generale.

Il Capitolo di quest’anno, che riunisce 53 confratelli rogazionisti, convenuti da Europa, Asia, Africa, Americaha, ha per tema: “La regola di vita, garanzia dell’identità carismatica, espressione della consacrazione, sostegno della comunione fraterna, progetto di missione”.

Lo scopo è quello di lavorare a un aggiornamento della Normativa della Congregazione per adeguarla ai tempi odierni.

“La grande sfida dell’inculturazione”, scrive il Papa nel messaggio, esige “di annunciare la Buona Novella con linguaggi e modi comprensibili agli uomini del nostro tempo, coinvolti in processi sociali e culturali in rapida trasformazione”.

“Tanti attendono ancora di conoscere Gesù, unico Redentore dell’uomo, e non poche situazioni di ingiustizia e di disagio morale e materiale interpellano i credenti”, sottolinea il Santo Padre.

“Una così urgente missione richiede – aggiunge il Papa – incessante conversione personale e comunitaria. Solo cuori totalmente aperti all’azione della Grazia sono in grado di interpretare i segni dei tempi e di cogliere gli appelli dell’umanità bisognosa di speranza e di pace”.

Benedetto XVI ha quindi fatto appello a custodire il patrimonio spirituale del fondatore, sant’Annibale Maria Di Francia (1851-1927), continuandone “con gioia la missione valida ancor oggi, pur se sono mutate le condizioni sociali in cui viviamo”.

Il santo di origini messinesi seppe infatti attuare “un provvido apostolato vocazionale come pure una coraggiosa opera in favore del prossimo bisognoso”.

“Coltivate un’autentica passione educativa soprattutto per i giovani – conclude –, spendetevi con una generosa attività pastorale a favore di quanti soffrono nel corpo e nella mente”.