Ad un anno dalla morte familiari, amici e tanta gente comune si è radunata al Santuario del Divino amore per ricordarla

di DOMENICO AGASSO JR. da Vatican Insider

Chiara Corbella

C’era anche il piccolo Francesco, nato due anni fa poco dopo la scoperta che sua madre aveva un tumore. Mamma Chiara Corbella aveva scelto di sospendere le cure per metterlo al mondo. E c’era il marito di Chiara, Enrico Petrillo. Insieme a loro, migliaia di persone, che giovedì si sono riunite nel santuario del Divino Amore (Roma) per ricordare con una Messa il primo anniversario della scomparsa della 28ennne Chiara Corbella Petrillo, venuta a mancare il 13 giugno 2012. Aveva avuto altre due gravidanze, ma Maria Grazia Letizia e Davide Giovanni erano morti subito dopo la nascita a causa di gravi malformazioni. “Chiara è tutti noi”, ha detto don Fabio Rosini, direttore del servizio vocazioni della diocesi di Roma, che ha presieduto la Messa, “Lei ci ha insegnato a vivere secondo il segreto del dolore”.

La storia di Chiara Corbella si può conoscere da lei stessa, con un messaggio che ha scritto nel gennaio 2011 dopo la scoperta della malattia (pubblicato sul sito  www.chiaracorbellapetrillo.it): “Sono cresciuta in una famiglia cristiana che sin da bambina mi ha insegnato ad avvicinarmi alla fede.
Quando avevo 5 anni mia madre cominciò a frequentare una comunità del Rinnovamento dello Spirito e così anche io e mia sorella cominciammo questo percorso di fede”. Chiara a 18 anni in un pellegrinaggio incontra Enrico “e pochi mesi dopo ci fidanzammo.
 Nel fidanzamento durato quasi 6 anni, il Signore ha messo a dura prova la mia fede e i valori in cui dicevo di credere”.
Dopo quattro anni infatti “il nostro fidanzamento ha cominciato a barcollare fino a che non ci siamo lasciati.
In quei momenti di sofferenza e di ribellione verso il Signore partecipai a un Corso vocazionale ad Assisi e lì ritrovai la forza di credere in Lui, provai di nuovo a frequentare Enrico e cominciammo a farci seguire da un padre spirituale, ma il fidanzamento non ha funzionato fintanto che non ho capito che il Signore non mi stava togliendo niente ma mi stava donando tutto”. E così, ecco il matrimonio. Poi, “il Signore ha voluto donarci dei figli speciali: ma ci ha chiesto di accompagnarli soltanto fino alla nascita ci ha permesso di abbracciarli, battezzarli e consegnarli nelle mani del Padre in una serenità e una gioia sconvolgente”.
”Ora – proseguiva Chiara – ci ha affidato questo terzo figlio, Francesco che sta bene e nascerà tra poco, ma ci ha chiesto anche di continuare a fidarci di Lui nonostante un tumore che ho scoperto poche settimane fa e che cerca di metterci paura del futuro, ma noi continuiamo a credere che Dio farà anche questa volta cose grandi”.

Nonostante il carcinoma che ha colpito Chiara, lei ed Enrico hanno scelto innanzitutto di difendere Francesco. Hanno deciso di portare avanti la gravidanza mettendo a rischio la vita della mamma. Solo dopo il parto infatti Chiara ha potuto sottoporsi a un intervento più radicale e ai successivi cicli di chemio e radioterapia. I loro amici e conoscenti sono stati testimoni oculari di come tutte queste prove Chiara ed Enrico le abbiano affrontate “con il sorriso e con un sereno e incomprensibile affidamento alla Provvidenza”.

Giovedì “abbiamo proiettato un video”, ha raccontato Enrico Petrillo a Radio Vaticana, “dove c’erano Francesco e Chiara. Era il 5 giugno, una settimana prima che Chiara andasse da Gesù. Eravamo al mare, a Santa Severa, al castello. Chiara, in spiaggia, cantava a Francesco: ‘La nostra festa non deve finire, non deve finire e non finirà’. Ci siamo salutati praticamente con quel video di Chiara che, credo, abbia ‘spaccato’ i cuori di tutti”.