In tempismo perfetto con la decisione del presidente americano Barack Obama di eliminare i divieti di finanziamento alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, le arrivano come se piovesse. L’ultima in ordine di tempo è quella ottenuta all’Università del Wisconsin a Madison, negli Stati Uniti, dove il team guidato da Junying Yu è riuscito a ottenere cellule staminali riprogrammate (pluripotenti, che possono potenzialmente trasformarsi in altre cellule del corpo, ma ottenute da tessuti adulti) “pulite”. Questo significa che, con la procedura ideata per produrle, al loro interno non restano residui dei virus o di altro materiale che con i metodi precedenti servivano da navetta per trasportare i geni necessari a riprogrammare le cellule adulte. Le cellule così ottenute sono anche più sicure delle embrionali.

Ma alla politica di Obama in materia non arrivano soltanto schiaffoni scientifici a ripetizione. Dieci membri del Consiglio di Bioetica della Casa Bianca – creato da Bush nel 2001 – hanno scritto una nota per spiegare che le cose non stanno esattamente come racconta il presidente. Che non soltanto ha capito poco dei limiti imposti dal suo predecessore, ma ha di fatto aperto la strada alla clonazione, nonostante abbia promesso il contrario. Agli scienziati non basterà usare gli embrioni avanzati dalla fecondazione in vitro, ma vorranno crearne di nuovi. E i finanziamenti li spingeranno, dicono, a clonarli.

Obama poi ha fatto i conti senza gli stati, molti dei quali  – se non altro per motivi economici – hanno iniziato a puntualizzare di non voler mettere un soldo nella ricerca sulle embrionali. La Georgia non permetterà la ricerca sulla clonazione di embrioni, il Mississippi ha impedito alle sue Università di usare fonti statali per la ricerca sulle staminali, in Louisiana è proibita quella sugli embrioni avanzati dai trattamenti per la sterilità (che precedono la fecondazione in vitro). In Oklahoma e Arizona sono stati presentati progetti di legge che renderebbero illegale la ricerca sulle staminali e in Texas un testo che impedisce l’uso di fondi statali per questo scopo.

di Valentina Fizzotti da Il Foglio