E’ stato effettuato il prelievo di sperma dal paziente in coma, chiesto dalla moglie per avviare la fecondazione assistita. La Fondazione Policlinico San Matteo di Pavia, ha autorizzato infatti il prelievo di liquido seminale da parte dell’equipe del professor Severino Antinori che ha eseguito la procedura presso la Rianimazione II dello stesso ospedale pavese. Il campione prelevato – scrive il San Matteo in una nota – sarà conservato nella struttura a gestita da Severino Antinori a Roma.

Il problema della legge 40La possibilità di procedere alla fecondazione in vitro nel caso della donna di Vigevano, che vuole un figlio dal marito in coma, “appare non percorribile in quanto la legge 40 del 2004 all’articolo 6 sancisce l’obbligo del consenso scritto della coppia come testimonianza inequivocabile della manifestazione di volontà di eseguire una tecnica di PMA, e nel caso specifico sembra che questo requisito manchi”. Ad affermarlo è Domenico Danza, direttore del Centro Mediterraneo Medicina della riproduzione di Salerno e Consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni.

La legge prevede la presenza di entrambi i genitori – “Ho pertanto difficoltà a immaginare, afferma Danza, un percorso alternativo che possa in qualche modo sostituire in maniera altrettanto chiara la mancanza del consenso dell’interessato”. La legge 40 inoltre, precisa l’esperto, “sancisce che i coniugi siano viventi, e il principio ispiratore di questo vincolo risiede proprio nel fatto che l’essere viventi significa essere in grado di potersi assumere le responsabilità della crescita di un figlio e assicurargli al tempo stesso la naturale presenza di entrambe le figure genitoriali”.

llegittimo il prelievo di sperma – Per quanto riguarda poi la procedura di raccolta del campione di liquido seminale che, osserva Danza, “sembrerebbe essere stata autorizzata dalla Azienda Ospedaliera di Padova, mi chiedo quali sarebbero queste norme di legge alle quali si sarebbero ispirati per il suddetto prelievo, in quanto in mancanza del consenso dell’interessato i gameti non possono essere né prelevati né conservati né utilizzati a scopi riproduttivi o tanto meno consegnati alla coniuge”. La legge 40 “nella sua inaccettabilità, conclude Danza, per quanto riguarda molti aspetti, in questo caso a mio avviso appare molto chiara e dirimente qualsiasi dubbio”.