Il Pdl accusa il centrosinistra di comportarsi in modo “ridicolo e meschino”
di Giacomo Galeazzi
Tratto da Oltretevere, il blog di Giacomo Galeazzi, l’11 settembre 2009

La pillola abortiva torna a spaccare maggioranza e opposizione. Il Pd ha ottenuto che rappresentanti di governo, regioni e agenzia del farmaco (Aifa) vengano ascoltati in audizione, prossimamente, dalla commissione Affari sociali della Camera per un aggiornamento sulla commercializzazione della pillola abortiva Ru486. La maggioranza è andata all’attacco, accusando l’opposizione di essere «ridicola» e «meschina». «Dopo un dibattito estivo confuso e troppo spesso ideologico credo che sia utile stabilire alcune verità di fatto, in vista delle linee guida per l’applicazione di questo farmaco largamente utilizzato nel resto d’Europa», commenta l’ex ministro Livia Turco (Pd). L’Aifa aveva dato il suo via libera alla commercializzazione della Ru486 – da non scambiare con la pillola del giorno dopo – lo scorso 31 luglio. Risentita la reazione della Chiesa cattolica, che, per bocca di mons. Elio Sgreccia, ha ricordato che le donne e i medici che la utilizzano incorrono automaticamente nella scomunica. La maggioranza, da parte sua, ha messo in cantiere una indagine conoscitiva al Senato «per capire se rispetta quanto prevede la legge 194 sull’aborto». «Auspico decisioni rapide – ha avuto a dire il capogruppo del Pdl a Palazzo Madama, Maurizio Gasparri – perché il Parlamento deve avere idee chiare prima che organi di sola funzione tecnica possano assumere decisioni». Su questo sfondo, l’iniziativa odierna del Pd è stata bollata dalla maggioranza come una «ridicola rincorsa». È «grottesco se non meschino» – ha detto il presidente della commissione Sanità del Senato che si appresta a condurre l’indagine, Antonio Tomassini – il «tentativo» dell’opposizione alla Camera che, «dopo aver criticato per tutta l’estate il presidente Gasparri e coloro che ritenevano opportuno un approfondimento» sulla vicenda della pillola abortiva Ru486, «ha cercato di superare nei tempi l’Ufficio di presidenza della Commissione Sanità al Senato per cercare di impadronirsi dell’argomento». Il capogruppo Gasparri sfuma lo scontro. «Abbiamo aperto un dibattito alla luce del sole», afferma, ma «è utile che anche la Camera si occupi della pillola abortiva». Il Governo, da parte sua, attende la delibera con la quale l’Aifa dovrà fornire i dettagli tecnici di applicazione della Ru486. In particolare, il documento – previsto per fine mese – potrebbe affrontare i temi dell’ospedalizzazione della donna che intende abortire con la pillola e quella del suo consenso informato. Solo dopo, l’esecutivo deciderà se accelerare la promulgazione di linee guida della legge 194 sull’interruzione di gravidanza. L’inventore della Ru486, il francese Etienne Beaulieu, ha criticato il governo Berlusconi perché – ha spiegato nel corso di una visita di lavoro a Roma – l’Italia è «il solo paese importante d’Europa» in cui la pillola abortiva non è ancora disponibile. Berlusconi, per Beaulieu, «non era messo bene con la Chiesa per le sue scappatelle», e per questo «ha fatto dichiarare ai suoi ministri che la pillola abortiva non era buona al fine di ravvicinarsi alla Chiesa». Per ora, ad ogni modo, l’esecutivo non si esprime. Dal ministero del Welfare filtra sorpresa per l’iniziativa odierna dell’opposizione. La sottosegretario Eugenia Roccella aveva espresso apprezzamento, nei giorni scorsi, per l’indagine conoscitiva del Senato. E, citando un’indagine del settimanale ’Tempì, vicino a Comunione e liberazione, sull’«incubo dell’aborto facile», aveva affermato: «Non è in discussione la scelta delle donne ma piuttosto la scelta tutta politica se considerare l’aborto solo una questione privata femminile da sbrigare in ambito domestico con un margine di rischio molto maggiore o un fatto di cui la società deve farsi carico anche sul piano della prevenzione».