Intervista al sacerdote che organizza da Roma la GMG 2011
di Anita S. Bourdin
Tratto dal sito ZENIT, Agenzia di notizie l’8 settembre 2010

La Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) di Madrid non  sarà un evento contingente, ma rinnoverà tutta la Chiesa, afferma il responsabile della Sezione Giovani del Pontificio Consiglio per i Laici.

In virtù di questo incarico, il sacerdote francese Eric Jacquinet sta seguendo dal Vaticano al preparazione di questa GMG, che si svolgerà nell’agosto prossimo.

In questa intervista concessa a ZENIT, riflette sul Messaggio che il Papa ha appena rivolto ai giovani in occasione di questo evento, il cui tema è “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (cfr. Col 2, 7).

Il Papa ha scritto un’Enciclica sulla carità e una sulla speranza. Perché ora ha deciso di affrontare con i giovani il tema della fede?
Padre Eric Jacquinet: Il Papa presta molta attenzione alla situazione dei giovani nel contesto attuale. Sa che la gioventù è un periodo caratterizzato da grandi aspirazioni. In questo senso, nel Messaggio offre una testimonianza personale di grande impatto, ricordando la propria giovinezza, la sua aspirazione a una vita grande e bella nei momenti della dittatura nazionalsocialista. Constata che molti giovani sono disillusi e senza punti di riferimento per edificare la propria vita.

Il Santo Padre è convinto che sia il risultato di una cultura occidentale caratterizzata da tre mali: l’eclissi del senso di Dio, il relativismo e il nichilismo. Come risposta, il Papa offre ai giovani una visione positiva dell’esistenza, basata sulla fede in Dio.

Come articola questa proposta il Papa?
Padre Eric Jacquinet: Per parlare della fede, il Pontefice utilizza due immagini presenti nel tema: quella dell’albero radicato e quella della casa edificata sulla roccia. Come l’albero ha bisogno di radici per vivere e resistere alle intemperie, allo stesso modo il Papa invita i giovani a trovare in Cristo la sorgente della propria vita. E come la casa è solida solo se ha fondamenta stabili, la nostra vita si edifica in modo duraturo solo sulla Parola di Dio, accolta con la Chiesa. La fede nella Parola di Cristo è quindi l’antidoto ai veleni dell’eclissi di Dio, del relativismo e del nichilismo, con le loro conseguenze negative per la vita dei giovani.

Il Papa li esorta a entrare in comunione profonda con Cristo, nel quale troveranno la vita.

Qual è, a suo avviso, il punto chiave di questo Messaggio del Papa ai giovani del mondo?
Padre Eric Jacquinet: Il tema della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid è tratto dalla Lettera di San Paolo ai Colossesi, perché questi erano contaminati da filosofie religiose che sviavano i cristiani dal Vangelo. Il Papa constata che ci troviamo nella stessa situazione. Una corrente laicista vuole escludere Dio dalla vita pubblica, e alcune correnti religiose annunciano una felicità senza Cristo. Come faceva San Paolo, il Papa ricorda che la via della felicità passa per la salvezza della Croce di Cristo e che le altre proposte non sono altro che illusioni. Benedetto XVI porta quindi i giovani a incontrare Cristo nella Croce, con parole molto forti: “spesso la Croce ci fa paura, perché sembra essere la negazione della vita. In realtà, è il contrario! Essa è il ‘sì’ di Dio all’uomo, l’espressione massima del suo amore e la sorgente da cui sgorga la vita eterna. [… ] Dunque, non posso che invitarvi ad accogliere la Croce di Gesù, segno dell’amore di Dio, come fonte di vita nuova”. Poi mostrerà come l’apostolo Tommaso, che ci rappresenta molto bene, sia passato dal dubbio alla fede in Cristo morto e risorto.

Come possono fare i giovani per mettere in pratica durante quest’anno l’insegnamento del Papa?
Padre Eric Jacquinet: Durante quest’anno, i giovani sono invitati a riunirsi in piccoli gruppi, nelle loro parrocchie, cappellanie, movimenti, gruppi di preghiera, per meditare questa lettera. Perché non leggere un paragrafo al mese, chiedendo a ogni giovane di riflettere in anticipo su alcune domande per lasciare poi spazio a un momento di scambio?

Nel 2010, la Giornata Mondiale della Gioventù ha celebrato i suoi 25 anni. Benedetto XVI l’ha definita un’“iniziativa profetica che ha portato frutti abbondanti”. Quali sono questi frutti?
Padre Eric Jacquinet: I frutti sono molto numerosi. Innanzitutto, per alcuni giovani, la GMG è un luogo di esperienza spirituale, di scoperta della presenza di Cristo vivo. Dall’altro lato, è un’esperienza ecclesiale molto forte. Troviamo giovani cattolici, saldamente radicati in Cristo, provenienti da tutto il mondo. Anche i sacerdoti e i Vescovi (che offriranno le catechesi) si avvicinano ai giovani. Questo rafforza considerevolmente il legame dei giovani con Cristo e con la Chiesa, e mostra al mondo intero un’immagine bella e rinnovata della Chiesa stessa. Le Giornate Mondiali della Gioventù, di fatto, esistono perché ci sono giovani che si impegnano come volontari di tutta l’organizzazione, sia nel Paese d’origine che in quello di accoglienza. Questi giovani continuano poi ad essere impegnati nel servizio nell’ambito ecclesiale.

Le Giornate Mondiali della Gioventù hanno anche suscitato molte vocazioni consacrate e sacerdotali. Si può infine dire che per il Paese d’accoglienza la GMG è una grande benedizione. Visto che richiede l’impegno di tutte le realtà ecclesiali, la Giornata è l’opportunità per un rinnovamento profondo della Chiesa, delle parrocchie, dei gruppi di giovani.

A volte si dice che le Giornate Mondiali della Gioventù sono un avvenimento contingente, senza proiezione futura o continuità. Qual è la sua opinione?
Padre Eric Jacquinet: Nel Vangelo, gli incontri dei discepoli con il Risorto sono avvenimenti contingenti, di breve durata, ma che hanno senz’altro cambiato la vita dei discepoli e hanno dato frutti per la storia del mondo. Può accadere lo stesso con alcuni avvenimenti ecclesiali, come la Giornata Mondiale della Gioventù. Ogni GMG, inoltre, non è un semplice evento di cinque giorni. E’ un processo che si svolge in uno o due anni di preparazione e che poi dà frutti, se si sanno raccogliere. In generale, si può dire che in questi 25 anni le Giornate Mondiali della Gioventù abbiano contribuito davvero alla formazione di nuove generazioni di cattolici, oggi impegnate nella Chiesa e nella società. E questo ha un impatto evidente in alcuni luoghi.

Come si svolgerà la GMG di Madrid?
Padre Eric Jacquinet: L’apertura avrà luogo martedì 16 agosto con una Messa presieduta dall’Arcivescovo della città, il Cardinale Antonio María Rouco Varela. Il Papa arriverà giovedì 18 agosto. La mattina del mercoledì, del giovedì e del venerdì si svolgeranno le catechesi in circa 300 luoghi, per gruppi linguistici. Il venerdì ci sarà la Via Crucis, che sarà senz’altro molto emozionante, come in ogni occasione. Il festival della gioventù proporrà tutte le sere attività culturali (esposizioni, spettacoli, dibattiti, incontri). Il sabato sera si svolgerà la grande veglia di preghiera, e la mattina di domenica 21 agosto ci sarà la Messa di chiusura. Non ci annoieremo!

Il Papa sa che a Madrid ci saranno moltissimi giovani. Come ci si può iscrivere?
Padre Eric Jacquinet: E’ molto semplice. La pagina web ufficiale ( http://www.madrid11.com ) permette di iscriversi in gruppo dal 1° luglio. L’idea è incoraggiare tutti i giovani a unirsi a un gruppo, dove si trovano, per viaggiare insieme. Può essere un gruppo della parrocchia o della Diocesi. Ci sono anche movimenti, comunità e associazioni che propongono di viaggiare con loro. Questi gruppi propongono una prima tappa in una Diocesi spagnola, nei giorni precedenti la Giornata della Gioventù, per partecipare a un primo incontro, accolti nelle parrocchie e nelle famiglie, fino al 15 agosto. Poi tutti i gruppi si dirigeranno a Madrid.