ROMA “La legge sul testamento biologico che il Parlamento si appresta ad approvare è una vera e propria barbarie. Una legge assurda e incostituzionale contro la quale è assolutamente necessario che i cittadini facciano sentire la propria voce e scendano in piazza a manifestare”. Con queste parole Beppino Englaro, intervistato da Paolo Flores d’Arcais, aderisce alla manifestazione “Sì alla vita, no alla tortura di Stato”, organizzata da MicroMega, che si svolgerà a Roma, in piazza Farnese, sabato 21 febbraio alle ore 15.

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Il padre di Eluana Englaro, protagonista di una lunga e dolorosa battaglia per affermare il diritto della figlia a morire, parteciperà alla manifestazione tramite un collegamento telefonico perché “i cittadini, che hanno le idee molto più chiare dei nostri parlamentari, devono tutelare i propri diritti fondamentali che questa legge mette in discussione preparando il terreno per un vero e proprio Stato etico”. Se la legge in discussione in Parlamento dovesse essere approvata, Englaro si augura una rapida abrogazione da parte della Corte Costituzionale oppure quella del referendum sarà una via obbligata, vista la “manifesta anticostituzionalità di una legge che nega le libertà fondamentali dei cittadini”. “La decisione sulla propria vita deve essere affidata a chi la vive” ha concluso Beppino Englaro.


A stretto giro di posta arriva la replica del centrodestra: “Rattristano le parole di Beppino
Englaro, che ha definito una barbarie il disegno di legge sul testamento biologico ancora in discussione al Senato e ha così offeso gratuitamente il Parlamento”, hanno affermato in una nota Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, capogruppo e vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato. “Anche perché – hanno aggiunto – il ddl Calabrò ha raccolto fino ad ora consensi e aperture di credito che vanno ben oltre la maggioranza che sostiene il governo. Un dramma personale, come certamente è stato quello di Eluana Englaro, non può essere usato per coprire un disegno politico”. “L’impressione, invece – hanno concluso Gasparri e Quagliariello – è che il polverone che si sta sollevando contro il disegno di legge serva ad impedire un dibattito sui contenuti nella chiarezza delle rispettive posizioni, per non dire apertamente cos’è che si vuole in realtà: l’introduzione dell’eutanasia nel nostro Paese”.

La netta presa di posizione del papà di Eluana arriva nel giorno in cui la commissione Sanità del Senato ha approvato l’adozione come testo base della proposta presentata dal Popolo della libertà. Il testo di Raffaele Calabrò è passato con 13 voti favorevoli, sei contrari e tre astenuti (i senatori del Pd Dorina Bianchi, Daniele Bosone e Claudio Gustavino). La votazione ha riproposto le divisioni interne al Partito democratico su questo delicatissimo tema. Nel Pd c’è chi, come la capogruppo in commissione Bianchi, fa “un’apertura di fiducia nei confronti del relatore”, chi, come il senatore Ignazio Marino, ha già invocato il referendum su una legge che vieterebbe la sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione artificiali, e chi, come la senatrice Paola Binetti, ha già lanciato la mobilitazione contro la “minaccia”

da Repubblica