Le donne sono state aggredite a Lahore dalla folla inferocita
Tratto da Avvenire del 16 gennaio 2011

Islamabad – Nuovo caso di intolleranza religiosa in Pakistan, dove due donne cristiane sono state picchiate e umiliate in pubblico da una folla inferocita che le accusava di aver commesso atti blasfemi.

Secondo i media locali, le due sono ora nascoste con la loro famiglia per timore di ritorsioni.

Hanno paura della rabbia degli estremisti, in particolare dopo l’uccisione di Salmaan Taseer, il  governatore del Punjab assassnato perché contrario all’attuale legge sulla blasfemia che in Pakistan prevede la pena di morte, come dimostra la drammatica vicenda di Asia Bibi. Le accuse di blasfemia sarebbero scaturite in seguito a un diverbio tra Amina (nome di fantasia), musulmana, e sua cognata Zahira (anche questo un nome di fantasia), cristiana, in una località a est di Lahore. Nella lite, Amina avrebbe iniziato a urlare che Zahira aveva offeso il Profeta Maometto.

Poco dopo un gruppo di uomini guidati da Muhammad Sameer, membro della stessa organizzazione radicale del killer di Taseer, e ha iniziato a prendere a schiaffi Zahira e la madre. Le donne, poi, piene di lividi, sono state fatte sfilare a dorso d’asino per le strade, con al collo una collana di scarpe, per umiliarle. Le donne hanno negato di aver commesso atti blasfemi.